PER DIMAGRIRE CI VUOLE ENERGIA…VIBRAZIONALE!

“Più sai, di meno cose hai bisogno”
Proverbio zen

 

Questa volta non intendo parlare dell’energia necessaria per fare esercizio fisico e perdere così grasso in eccesso (anche se è molto utile per mantenersi sani e snelli).
Questa volta mi preme parlarvi di qualcosa di diverso: delle vibrazioni energetiche degli alimenti!

Esiste una branca della fisica, la biofisica alimentare, che studia l’impatto della “qualità energetica” degli alimenti sulla salute globale dell’uomo, ivi inclusa quella mentale.
Studiosi di tutto il mondo hanno notato che come il corpo, la mente, i pensieri e le emozioni emettono vibrazioni, anche gli alimenti sono dotati di proprietà energetiche che variano, e molto, a seconda del grado di freschezza e dei processi subiti.
Gli esseri umani emettono radiazioni intorno ai 6.200/7.000 Angstroms (A), frequenza d’onda che corrisponde a quella del colore rosso dello spettro solare. Sotto la soglia minima di tale frequenza si osserva un’alterazione energetica funzionale responsabile della malattia.

Quando si dice “non ho energia, sono giù” in poche parole si intende proprio questo: è basso il livello energetico-vibrazionale, incompatibile con la salute.

I motivi sono tanti, ma la maggior parte di essi è riconducibile alla qualità dei pensieri, delle emozioni (emettitori di energia) e alla qualità energetica dei cibi regolarmente assunti.
E’ un fatto circolare e interdipendente: noi emettiamo radiazioni, i cibi pure, la risonanza o dissonanza fra noi e il cibo determina il risultato: salute, forma fisica, prestanza corporea-emozionale o tutto il contrario.
Questa evidenza scientifica si osserva nella vita comune, soprattutto di questi tempi: si dice che chi si ammala è perché ha compromesso il sistema immunitario; quest’ultimo ha sede per lo più nell’intestino: il deficit vibrazionale colpisce  principalmente il cervello nella testa (encefalo) e quello nella pancia. L’intestino appunto!

Senza troppi giri di parole, tutti sanno che chi mangia male prima o poi si ammala e chi è già ammalato può migliorare/guarire grazie alle cure e al cambio di stile di vita (con la modifica alimentare in testa).
Non se ne esce: siamo chiamati a sapere che il nostro stato fisico ed emozionale non è una combinata di fortuna e sorte, ma principalmente un fatto di scelte e di…energia.
Io aggiungo: per stare bene e ottenere i risultati di dimagrimento, valori di glicemia, colesterolo, trigliceridi e pressori in norma è importante anche la selezione energetica del cibo che mangiamo.
L’ingegnere Andrè Simoneton si prese la briga di realizzare un sofisticato strumento capace di misurare le vibrazioni energetiche dei diversi alimenti per capire gli effetti sugli animali prima e sugli umani poi.
E’ riuscito quindi a catalogare gruppi di alimenti in linea con le vibrazioni del corpo umano (quindi benefici, nutrienti) e quelli no, ossia a bassa frequenza.

I gruppi sono stati così classificati:
alimenti superiori (con vibrazioni sopra i 6.500 A) e comprendono i vegetali (frutta, verdura, legumi), gli alimenti a base di farine non raffinate come pasta e pane integrali, la frutta secca, l’olio di oliva e le uova di giornata. Tra le raccomandazioni per mantenere la superiorità di tali alimenti è la temperatura di cottura (bassa e per poco tempo) e le tecniche di coltivazione, raccolta e conservazione (basso o nullo utilizzo di pesticidi e attenzione agli insulti meccanici adottati sul raccolto). Anche il livello di maturazione è determinante: solo i vegetali maturi liberano le loro benefiche vibrazioni; quelli poco maturi, che spesso si vedono nei banchi, non hanno vibrazioni valide per l’organismo
Alimenti di appoggio (con vibrazioni da 6.500 a 3.000 A): le uova non di giornata, il miele, l’olio di arachidi, lo zucchero di canna grezzo, i dolci casalinghi e le verdure scottate in acqua bollente.
Alimenti inferiori (con vibrazioni dai 3.000 A in giù): la carne cotta, gli affettati, le uova dopo 15 giorni, il the, il caffè, le marmellate, il cioccolato, pane e pasta raffinati, i formaggi fermentati.
Alimenti morti (senza alcuna vibrazione): i prodotti conservati, le margarine, i dolci e tutti i cibi industriali, gli alcolici, lo zucchero bianco

Vista la lista e la relativa classificazione ogni commento è superfluo e, comunque, conferma e giustifica, le raccomandazioni dietetiche standard.

Quello che mi ha più colpito, e portato ad approfondire, è stato come l’impatto degli alimenti superiori agiscono a livello decisionale ed emozionale.
Mi spiego: mi interessava sapere se la “salubrità energetica” degli alimenti definiti superiori fosse anche preziosa per la riuscita dei percorsi alimentari che propongo. Se e come tali cibi incidono anche sulla motivazione, sulla gestione emotiva dei menù proposti (spesso molto diversi da quelli abituali) e se la loro energia risuonasse davvero con quella dei nostri cervelli (intestino ed encefalo).
Ho ottenuto conferme da più fronti: quello del mio lavoro, ossia il successo di dimagrimento, regolazione dei valori ematici, cambio di stile di vita reale e duraturo dei pazienti e quello della biochimica.
Gli alimenti superiori, a differenza di quelli inferiori, sono speciali attivatori di molecole, ormoni, neurotrasmettitori responsabili del benessere a medio e lungo termine. Ci sono alimenti che “parlano” la stessa lingua della nostra parte più nobile e sanno stimolare risposte, azioni, pensieri ed emozioni adeguate e pertinenti nelle varie situazioni della nostra vita.

Una sorta di “vortice energetico virtuoso” che nasce tra lo scambio uomo-cibo: una magia, una chance in più per noi. Ora più che mai. Ora che i temi attuali sono a bassa vibrazione, ora che a causa dello spettro di una nuova ondata del virus ci abbracciamo di meno, ci baciamo di meno (hanno stimato un calo degli abbracci e dei baci del 60%!).Baci ed abbracci sono ad altra frequenza vibratoria, sono gli scambi che nutrono le relazioni ed il nostro bisogno di appartenenza; ne abbiamo bisogno, come respirare e mangiare.
Il modo c’è per uscire da questo empasse; c’è sempre un modo.
Il corpo lo sa. Basta dargli la giusta energia
Parliamone!
Vi aspetto la settimana prossima.
Io ci sarò.