MANTENERE SALUTE E LINEA ANCHE CON L’AVANZARE DELL’ETA’.
ECCO COME

“Non è la specie più forte o intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”
Charles Darwin

Cambiare è una priorità per tutti gli esseri viventi.
Evolvere, modificare, assestare, riorganizzare, rivalutare e anche riprovare sono azioni naturali, spontanee, proprie di tutte le creature.
Siamo nati per cambiare in continuazione nel corpo e nella mente. Ma non ci piace farlo; ci costa fatica, ci impegna, ci disorienta, ci impone salti di qualità che richiedono energia, voglia, azione. Non siamo sempre favorevoli al cambiamento perché ci sprona ad uscire dalla comfort zone, calda, accogliente, conosciuta, che ci regala l’effimera sensazione di avere tutto sotto controllo.

Eppure avviene. Che lo si voglia o no tutto, tutto muta. Anche impercettibilmente; anche se facciamo finta di non vederlo; tutto cambia.

Soprattutto il nostro corpo. Soprattutto con l’avanzare dell’età. Come spiegavo nell’articolo precedente, il tempo agisce sugli organismi rallentando il ritmo metabolico, come se il corpo andasse in pensione. Ritmi più lenti, quindi spesa energetica minore, che si traduce in un accumulo di massa grassa se l’introito alimentare e la spesa energetica rimangono gli stessi.

Nessuno sfugge alle leggi della matematica: il corpo è come un’azienda. Se fatturi di più di quanto spendi allora guadagni; viceversa se il tuo introito monetario è inferiore alle spese sostenute sei in perdita.

La mia commercialista me lo ricorda ogni volta che è tempo di tasse. Puntuale, cordiale ma rigorosa mi ricorda che l’operazione è semplice (ma non facile) per tenere in piedi  un’attività professionale.
Ecco, possiamo benissimo usare il suo monito per capire come fare anche con “l’impresa corporea” dove i calcoli, però, vanno invertiti.

 

PER NON ACCUMULARE GRASSO IN UN PERIODO IN CUI TUTTO RALLENTA, DEVO INTRODURRE MENO ENERGIA ALIMENTARE. OPPURE AUMENTARE LA SPESA ENERGETICA.

Da qui non si scappa.
Questa è una certezza e come tale va accettata, capita e gestita.

Ci sono 2 scelte che possiamo fare: mangiare meno (minore guadagno) e soprattutto meglio (ossia mangiare senza troppe privazioni ma cibi a bassa densità energetica) oppure fare più movimento fisico per impedire che l’introduzione calorica diventi massa grassa.
Il top dei risultati si ottiene combinando le due azioni.
Questa la strada “ufficiale”, scientificamente provata e collaudata.

Ma voi, cari lettori e lettrici, meritate di più dei meri calcoli da commercialista (con rispetto e onore a chi fa questo mestiere. Se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Mettetevi nei loro panni. Io rabbrividisco: stare tra lo Stato che chiede e i clienti che si lamentano perché devono dare. Fare l’interesse di entrambi mica è facile!. Chapeau!).

Dicevo, che meritate di più anche perché per accettare e fare vostre alcune indicazioni è bene che vengano spiegate, motivate e guidate, magari con esempi di vita pratica per capire che sono possibili e facilmente praticabili.

Prendiamo l’esercizio fisico. La maggior parte della popolazione (di tutte le età) è sedentaria.
Perché? Per abitudine, impegni h 24, altre priorità. La frase topica che sento spesso è:”non fa per me. Sono pigra/o, non ci riesco”. Oppure:”ho mal di schiena, di gambe, ginocchio…”.
Lo sapete, vero, che il vostro corpo non è stato progettato per stare fermo, seduto, sdraiato per lungo tempo?
Lo sapete, vero, che muoversi rallenta il processo di invecchiamento e di tutte le patologie ad esso correlate?
Lo sapete, vero, che essere attivi agisce a livello metabolico e contrasta la formazione dei cuscinetti adiposi e della pancetta?
lo sapete, vero, che anche solo camminare all’aria aperta, nel verde, stimola la produzione degli ormoni del benessere che regalano buonumore e voglia di fare?
E questo vale per tutti, bambini, giovani, adulti, anziani.
Forse lo sapete o forse no. Il fatto è che bisogna provare ed insistere un po’ per capirlo per bene.

Io al mattino vado al parco. Amo correre. Ogni volta che vado incontro un gruppo di signore che camminano. All’inizio il gruppo era sparuto: due o tre, timide, quasi vergognose che tiravano dritte e sbuffavano pure. Con il tempo il gruppo è aumentato: ora sono 10 signore, fiere, veloci, ridanciane. Ogni mattina si incontrano e camminano, camminano, veloci (riescono pure a chiacchierare) e non sbuffano più.
Quando le incontro mi complimento perché la maggior parte di loro ha perso peso e sta decisamente meglio; sono tutte più energiche, hanno meno dolori “dell’età” e….si divertono.
Alcune, però, le ho perse di vista; “no, non hanno smesso di camminare” mi riferiscono le altre, “hanno formato altri gruppi in base agli impegni. Alcune vengono prima, alle 7 quando apre il parco, altre nel tardo pomeriggio/sera dopo il lavoro”.Una vera comunità auto prodottasi grazie al passaparola, ai risultati ottenuti come stimolo per sé e per gli altri, al piacere di condividere per stare e fare stare bene.
E non è gente che non ha nulla da fare tutto il giorno. Parlando, ho scoperto che nei gruppi trovi l’avvocato, il ragioniere, la casalinga, la sarta, il medico, l’estetista e gli insegnanti (questi, giuro, camminano con la mascherina!).
L’età, inizialmente over 60, ora si è allargata (dai 40 ai 70 circa). E ora ci sono anche i maschi che prima latitavano.
So tutto questo perché, dopo diverso tempo, siamo in confidenza e ho chiesto loro dettagli e il permesso di citare la loro esperienza.
Io non vado al parco tutti i giorni; loro si. Io corro per 45 minuti, loro camminano (veloci senza fermarsi) per almeno un’ora.
Non erano così; lo sono diventate. Anche loro non avevano voglia, tempo, autostima per farlo. Ma hanno iniziato e, da lì, il processo si è auto alimentato e divenuto un’abitudine, irrinunciabile, perché ha prodotto solo del bene, dei vantaggi che, prima, non vedevano perché coperti da alibi e scuse. Quelle che ci raccontiamo un po’ tutti.

 

PER FRENARE IL PROCESSO DI DETERIORAMENTO ORGANICO E CONTRASTARE L’AUMENTO DI PESO SERVE MUOVERSI TUTTI I GIORNI.

Mangiamo tutti i giorni e, forse,tutti i giorni, mangiamo anche un po’ troppo (questo dicono le statistiche). Abbiamo bisogno di mangiare e, di conseguenza, abbiamo anche bisogno di muoverci. NON SERVE però stramazzare con sforzi superiori alla nostra portata ma, ogni giorno, serve spendere ed allenare tutto il sistema organico. La frequenza bisettimanale in palestra, anche se le sedute sono lunghe, non sono così efficaci come MUOVERSI (anche solo camminando velocemente)TUTTI I GIORNI. Vince la REGOLARITA‘.

Quindi, oltre alla buona abitudine di allenarvi 2 o 3 volte alla settimana, associate altro movimento fisico anche negli altri giorni. Possono bastare anche 30-40 minuti di camminata veloce ininterrotta.
E’ così che si da e si conferma il COMANDO corretto all’assetto metabolico. Ossia spendi quello che guadagni, o hai guadagnato, altrimenti il surplus si trasforma in grasso.
Si invecchia perché si perdono muscoli ad un ritmo sempre più veloce con l’avanzare del tempo. Se non intervieni, senza ostinarti in sport che non fanno per te, quello spazio viene occupato dal grasso.
Ancora, i muscoli sono organi che spendono e consumano energia anche quando sono a riposo; il vantaggio è un innalzamento della soglia metabolica che impedisce l’accumulo di grasso.

Marck Twain scrisse: ”Il segreto per andare avanti è iniziare”.
Per riuscire ci vogliono volontà e organizzazione aggiungo io che, iniziando, verranno da sé perché, la buona notizia, è che ti piacerà veramente quel tempo ricavato e investito nel tuo piacere. Quest’ultimo sarà garantito dai risultati e dall’emozione che proverai grazie alla produzione di endorfine.
Un passo dopo l’altro dunque sia fisicamente che metaforicamente.
Altri segreti non ce ne sono mi sa.

Però ci sono altri strumenti e astuzie per invertire l’orologio biologico ed “istruire” il corpo impedendo che accumuli grasso con l’età. E ce ne sono almeno 7.
Quelli più efficaci riguardano i cibi “ferma tempo” e lo smascheramento del falso mito delle diete ipocaloriche che fanno soffrire la fame, deprimono l’umore e nel tempo, fanno ingrassare.
State con me.
La prossima settimana ve ne parlo.
Io ci sarò.
Grazie